Chi non si è posto la domanda: cosa voglio fare da grande? Ne sono sicuro? Scelgo questa scuola perchè è facile trovare un lavoro, oppure seguo le mie attitudini e passioni?
Sono stato licenziato. Cosa posso fare?
Secondo l'Isfol, la continua trasformazione del mercato del lavoro ha imposto nel corso del tempo una riflessione sulla valorizzazione del capitale (o risorsa) umano. In tale ottica, l'orientamento assume una rilevanza notevole:
Sono stato licenziato. Cosa posso fare?
Secondo l'Isfol, la continua trasformazione del mercato del lavoro ha imposto nel corso del tempo una riflessione sulla valorizzazione del capitale (o risorsa) umano. In tale ottica, l'orientamento assume una rilevanza notevole:

"Orientare significa consentire all’individuo di prendere coscienza di sé, della realtà occupazionale e del proprio bagaglio cognitivo per poter progredire autonomamente nelle scelte in maniera efficace e congruente con il contesto.Obiettivo dell’orientamento diventa quello di favorire nel soggetto la ricerca e la comprensione della propria identità e del proprio ruolo in una determinata realtà, così da potenziare le competenze orientative di qualsiasi individuo; più che offrire risposte immediate e definitive come supporto in specifiche fasi della vita, l’orientamento è visto come uno strumento di sviluppo di conoscenze e capacità, azione a carattere globale in grado di attivare e facilitare il processo di scelta formativo/professionale del soggetto".
Lo sanno molto bene i ragazzi che frequentano l'ultimo anno delle scuole medie, dove l'Orientamento scolastico è alla base della scelta (ma non vincolante) delle scuole superiori. Lo sanno bene chi esce dalle scuole superiori e decide di frequentare l'università o entrare nel mondo del lavoro (inserimento lavorativo). Lo sanno molto bene tutti i lavoratori che dopo anni e anni si vedono disoccupati, inoccupati e devono ricollocarsi nel MdL.
Benchè la professione di orientatore in Italia non è riconosciuta poichè inserita all'interno di percorsi formativi formali (scuola, di solito è un docente) o lavorativi (operatori dei Centri per l'Impiego, in impresa) in realtà sono molti i professionisti che decidono di intraprendere tale attività come libero professionisti. E' un settore in crescita ed in forte sviluppo poichè oggi il Mdl, a differenza del passato (si usciva da scuola e si andava a lavorare, fronteggiando i periodi di disoccupazione con la ricerca di un nuovo lavoro), prevede lo sviluppo di determinate conoscenze, competenze e saperi acquisiti attraverso percorsi formali, non formali ed informali. In altri termini, il lavoratore diventa "imprenditore di sè stesso". Un tema molto importante tanto da trovare delle specifiche sezioni sia all'interno del MIUR (Ministero dell'Istruzione) sia nel Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Questo sta a sottolineare in un ottica di formazione continua, che con la fine della scuola (termine dell'istruzione obbligatoria) i lavoratori devono continuare ad aggiornarsi e qualificarsi.
“Orientare significa porre l'individuo in grado di prendere coscienza di sé e di progredire per l’adeguamento dei suoi studi e della sua professione alle mutevoli esigenze della vita con l’obiettivo di contribuire al progresso della società e di raggiungere il pieno sviluppo della persona”.Seminario UNESCO, Bratislava, 1970
Infatti l'orientamento (o azione orientativa) serve come sviluppo di competenze a causa di un potenziale evento disorientante. In altri termini è una situazione di transizione derivante dal cambiamento (e quindi comporta un disorientamento) da parte della persona, durante la vita scolastica o professionale.
L'orientamento è quindi uno strumento strategico per lo sviluppo personale in quanto offre la possibilità di imparare a conoscere sè stessi, i propri punti di forza e di debolezza, le proprie capacità e competenze maturate nel tempo. Offre inoltre la possibilità di soffermarsi e riflettere sui propri desideri, obbiettivi e comprendere cosa si vuole realizzare nel proprio futuro.
Un buon percorso è progettato su misura a seconda dei destinatari (giovani o adulti) ed a seconda della fase di vita in cui si trovano: si va, come abbiamo detto, alla scelta della scuola all'inserimento nel mondo del lavoro, al ricollocamento per chi si trova in situazioni di disoccupazione.
E’ fondamentale tener presente un altro importante obiettivo di un percorso di orientamento, ovvero capire quale tipo di lavoro si addice maggiormente a ciascuno sulla base delle proprie caratteristiche personali, delle ambizioni, dei bisogni e dei desideri dal momento che queste non possono essere soddisfatte allo stesso modo nelle diverse tipologie lavorative.
Ogni professione quindi richiede, oltre a diversi tipi e livelli di preparazione, anche caratteristiche personali per essere svolte al meglio e, come sosteneva Taylor padre dell’Organizzazione Scientifica del Lavoro (OSL) a proposito della logica che vi è alla base del processo di selezione del personale, “La scelta dell’uomo non consiste nella ricerca di qualche individuo straordinario, ma semplicemente nel prendere tra uomini ordinari quelli più specialmente fatti per questo tipo di lavoro”. L’orientamento, dunque, aiuta a definire il proprio obiettivo professionale e a scegliere la giusta strada da intraprendere per raggiungerlo.
Quindi l'azione di orientamento si esplica lungo l'arco di tutta la vita della persona. Contrariamente a quello che possiamo pensare, l'orientamento scolastico inizia dalla scuola dell'infanzia: quando un bambino inizia un percorso educativo e formativo orientato alla convivenza civile, apprendimento (didattica), cittadinanza attiva, ecc ... iniziano ad emergere le potenzialità individuali di sviluppo.
Capacità, interpretazione di fenomeni o fatti, credenze, vengono a confrontarsi con un sistema scolastico e formativo proiettato al futuro (in concreto alla scuola primaria). Sia il curricolo esplicito, ovvero quello progettato per gli allievi in base alle direttive istituzionali, che quello implicito, il contesto scolastico che fa da sfondo agli apprendimenti ed all'ambiente di vita naturale del bambino, concorrono a "tirar fuori" il potenziale.
Da quì, esiste un contesto di orientamento familiare riguardante tutti gli apprendimenti sociali, culturali e professionali in cui i bambini vivono. Esiste un orientamento scolastico che parte dalla scuola dell'infanzia, come abbiamo detto, per farsi concreto nei diversi gradi di istruzione e perdura fino al termine dell'obbligo scolastico e formativo. Esiste un modello di orientamento "etico", "personale" che riguarda il saper essere ed il saper diventare, ed è il risultato congiunto dell'orientamento scolastico e familiare nella costruzione di un progetto di vita. Esiste un orientamento professionale, svolto a livello Istituzionale che mira a far emergere le potenzialità del singolo nella dimensione professionale e lavorativa, in armonia con le capacità personali, interessi, motivazioni ed abilità.
I professionisti si occupano di orientamento scolastico e professionale, ovvero di un orientamento intenzionale, mirato ed organizzato in base alle funzionalità Istituzionali.
immagine: https://www.studenti.unige.it/orientamento/serv_orientamento/
http://www.orientamento.it/indice/definizioni-di-orientamento/
http://online.scuola.zanichelli.it/percorsiscienzeumane/files/2012/03/5a_TappaUnica_1orientamento.pdf
http://www.unipegaso.it/materiali/Scienze/annoI/PsicOrien_Schiano/ModI/Lezione_I.pdf
http://www.lavoro.gov.it/Pagine/default.aspx
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