La relazione passa dal cibo




L'atto di alimentarsi non è solo un bisogno fisiologico, ma relazionale, emozionale, emotivo. Ippocrate nel trattato "Antica Medicina" fa coincidere la nascita della medicina con la capacità di distinzione dell'alimentazione fra uomo sano e malato. In altri termini, gli uomini si ingegnarono a produrre e cucinare il cibo piegando la natura al volere. Detto in modo rude, cucinare significa sottomettere la natura (gli ingredienti) e ridurla in cultura (cucina gastronomica).
La condivisione del cibo, la tavola apparecchiata nei momenti di festa, il tipo di stoviglie utilizzate denotano chi siamo. Soprattutto ci fanno sentire parte di una comunità fatta da membri di una stessa cultura che condividono il solito atto: alimentarsi e comunicare.
Il cibo è un dono, poichè riesce a gettare un ponte fra noi e l'altro ed in tutte le società ha da sempre un ruolo rilevante.
Il cibo può essere rappresentativo di un benessere materiale e sociale acquisito, ma anche oggetto di alcuni miti che si traducano in comportamenti. Nel nuovo millennio, ci troviamo di fronte ad una società irrequieta dove domina l'incertezza per il futuro, consumare pasti veloci ed a poco prezzo sembra un modo per indicare uno stile di vita frenetico e stressante.  Oppure la scelta per cibi sani, semplici e la riscoperta delle materie prime acquistate direttamente dai produttori.  Una cosa è certa ..... "Fai del tuo cibo la tua medicina e della tua medicina il tuo cibo".




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