Conoscere la formazione professionale: EQF ed ECVET

Chi come me si occupa di formazione ed apprendimento, non è esente da tutto l'apparato normativo riguardante le qualifiche professionali (oltre le ISO ....) all'interno di un contesto Europeo sempre più connesso. Spesso all'interno dei dibattiti, mi sono trovata coinvolta in discussioni infinite su ECVET ed EQF soprattutto sulla possibilità italiana di "allinearsi prima o poi" ai punti chiave di Europa 2020.
Roba da formatori! Una giungla incredibile penserete ... ed è vero!. Però il pensiero cade fra tutti i "non addetti ai lavori" che per svariati motivi (disoccupazione, inoccupazione, cassa integrazione e quanto altro) devono qualificarsi e riqualificarsi nel MdL e quando arrivano a compilare l'EUROPASS (il CV Europeo per capirsi) trovano il livello EQF da equiparare soprattutto se decidono di uscire dall'Italia ed andare all'estero .... .

Dopo aver sviluppato un quadro comune di riferimento sulle competenze linguistiche secondo standard comuni, nel 2008, l'UE ha varato l'EQF (Quadro Europeo delle Qualifiche) con l'obbiettivo di creare una griglia di riferimento per tutti gli Stati dell'Eurozona, sulla base della quale è possibile classificare gli apprendimenti (conoscenze, abilità e competenze) acquisite dalla persona in contesti formali di Istruzione (certificati da un diploma o da una qualifica professionale), oppure in ambienti non formali (iniziative e corsi che arricchiscono culturalmente la persona ma che non danno vita a certificazioni) e informale (apprendimenti che derivano dall'esperienza soprattutto nel mondo del lavoro e che con un adeguato iter possono essere validate).
Articolato in 8 livelli, l'EQF permette di classificare in ordine crescente i risultati dell' apprendimento (learning outcomes), considerando le abilità (skill), le conoscenze (knowlwdge) e le competenze (competence). In altri termini, grazie all'EQF si possono comparare agevolmente i diversi sistemi nazionali di certificazione delle competenze esistenti in Europa, nell'insegna di un MdL internazionale e trasparente, in modo da favorire la mobilità professionale.

L'ECVET. Successivamente agli EQF, nel 2009, l'Unione Europea ha varato le linee generali (Sistema Europeo di Crediti per l'Istruzione e la Formazione Professionale ECVET) che può essere definita come una metodologia complementare, il cui obbiettivo è quello del trasferimento dei crediti in vista del conseguimento di una qualifica professionale.
Il quadro metodologico comprende tecniche e principi volti alla descrizione dei risultati di apprendimento e dei relativi punti ECVET all'interno di uno spirito di collaborazione. Essendo fondato sui risultati dell'apprendimento, l'Ecvet pertanto può essere applicato a qualsiasasi tipo di qualifica ed inoltre, prendendo in considerazione le unità di apprendimento, rende il processo di validazione e organizzazione dell'esperienza trasparente e flessibile.


http://europalavoro.lavoro.gov.it/EuropaLavoro/Partecipo/Ecvet
http://www.isfol.it/ecvet/ecvet-1/che-cose

In altri termini, l'EQF e l'ECVET sono nati sulla base della mobilità transnazionale dei lavoratori e degli studenti che intendono, nel loro percorso professionale, sviluppare buone pratiche all'estero. 


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