Imparo, apprendo!

Chi lavora nel mondo scolastico, chi è genitore, oppure chi frequenta un corso di formazione o aggiornamento professionale, avrà sentito parlare di apprendimento ... . Vediamo cos'è ed a cosa serve.

L'apprendimento consiste nell'acquisizione o nella modifica di comportamenti, conoscenze, abilità, valori, preferenze, ecc ... di diversi tipi di informazione e mediante un processo volto e rivolto a modificare l'individuo nella sua interezza, In altri termini, l'apprendimento può essere definito come il cambiamento della percezione o del comportamento dettato dall'esperienza.
Il cambiamento può essere fisico o manifesto (per esempio saper andare in bicicletta) oppure psicologico (dettato dalla motivazione, processi mentali più rapidi). Molti sono gli autori che nel corso del tempo si sono occupati di apprendimento: Skinner, Pavlov, in psicologia, ma anche Maria Montessori, le Sorelle Agazzi in pedagogia. Ma l'elenco è molto più lungo ... .

Inoltre l'apprendimento è multifattoriale, nel senso che può valersi di componenti verbali, emozionali, percettive, motorie di abilità di risoluzione dei problemi. E può essere multifattoriale nel senso opposto: uno studente mentre impara cose utili, può apprendere cose nuove. Questo tipo di apprendimento si definisce accidentale. Per fare un esempio, imparo ad andare in bicicletta ed apprendo nello stesso tempo come devo sterzare un manubrio, come devo pedalare, ecc ... .
Questo tipo di apprendimento gioca un ruolo significativo nello studio e nello sviluppo globale dello studente.
Ben chè l'apprendimento sia un processo in gran parte inconsapevole da parte della persona, in realtà esiste un processo, definito "processo di apprendimento" soggetto a leggi non assolute, ma che offrono spunti di riflessione. Vediamone alcune:

1. La legge dell'esercizio. Se uno studente ripete spesso le cose (non ha pappagallo ma con parole sue) è facile che le ricordi meglio. Questo sta alla base degli esercizi per l'addestramento e la pratica in età adulta.

2. La legge della motivazione, Più uno studente è motivato, più è propenso ad imparare. Questo richiede fatica e concentrazione. Questo sta alla base delle life skill - imparare ad imparare.

3. La legge dell'effetto. In questi casi l'apprendimento viene rinforzato da sensazioni piacevoli e soddisfacenti. Oppure al contrario, se lo studente non si sente soddisfatto è propenso alla rinuncia.

4. La legge della prossimità. E' facile ricordarsi le cose imparate di recente che quelle pregresse.

5. La legge dell'intensità. Prevede che uno studente impara meglio dalle "cose reali"

 Percezione e comprensione 
 La percezione è molto più che la recezione di stimoli provenienti dai cinque sensi. Le percezioni sono le fondamenta di ogni apprendimento. Tra i fattori che influenzano le capacità percettive di una persona vi sono: la costituzione fisica e lo stato di salute; i bisogni fondamentali della persona, gli obbiettivi e i valori.

 La paura influenza la percezione in quanto restringe il campo percettivo. Di fronte al pericolo, la persona tende a concentrare l’attenzione sull’oggetto o sulla situazione pericolosa. L’ansia che ne risulta limita ulteriormente la recettività e indebolisce l’acutezza mentale.

 La comprensione si ha quando le percezioni sono raggruppate in un tutto significativo, vale a dire quando “uno ha il quadro completo”.  L’insegnante accelera il processo di apprendimento spiegando le relazioni fra i vari elementi man mano che essi vengono percepiti, promuovendo così lo sviluppo delle capacità di comprensione degli studenti.

 Dimenticanza e ritenzione.
Ci sono tre principali teorie sulla dimenticanza:
a. la teoria del disuso stabilisce che si tende a dimenticare ciò che non viene utilizzato per un lungo lasso di tempo. La riprova sta nelle poche nozioni che restano di molte fra le materie studiate appena qualche anno dopo aver terminato la scuola;
 b. la teoria dell’interferenza sostiene che la gente dimentica a causa di nuove esperienze che si sovrappongono all’apprendimento originario. In altri termini, eventi nuovi o successivi possono “spiazzare” ciò che si è appreso in precedenza:
 c. la teoria della rimozione afferma che alcune dimenticanze si devono alla sommersione di idee o pensieri sgradevoli. Ciò che produce ansia, dolore, angoscia viene “dimenticato”.

 La ritenzione (il ricordo) è favorita e stimolata dai seguenti fattori:
 a. rinforzi positivi, come apprezzamenti, riconoscimenti o altri tipi di ricompense. Le risposte che danno un ritorno piacevole tendono a venir ripetute;
 b. ripetizioni significative (applicazioni). Tre o quattro ripetizioni producono il massimo effetto, dopo di che la capacità di ritenzione e il livello di apprendimento decrescono rapidamente;
 c. spiegazioni. Una cosa di cui si conosce il perché, il meccanismo di funzionamento o lo scopo a cui serve si ricorda più facilmente d’una cosa imparata “a pappagallo”;
d. dimostrazioni ed esercitazioni. Tener sempre presente il vecchio detto: “Parlamene, e lo scorderò; fammelo vedere, e lo capirò; fammelo fare, e lo ricorderò”; e. occasioni frequenti di stimolare gli studenti a fare domande.

 I livelli e la curva dell’apprendimento.
 L’apprendimento si può arrestare ad ognuno dei seguenti livelli:
 apprendimento meccanico; 
comprensione;
 applicazione; 
correlazione.
 Il livello più basso, l’apprendimento meccanico, è la capacità di ripetere ciò che è stato insegnato senza necessariamente aver capito. Conseguentemente non è possibile il conseguimento del transfert.  Al livello della comprensione, lo studente non solo è in grado di ripetere ciò che gli è stato insegnato, ma ha consapevolezza dei principi e delle teorie su cui si fonda. Al livello dell’applicazione, lo studente non solo comprende la teoria ma può anche utilizzarla per applicare ciò che ha imparato ed eseguirlo correttamente.  Al livello della correlazione, lo studente è capace di associare i diversi elementi di ciò che ha imparato con altri segmenti o blocchi di apprendimento o dati dell’esperienza e d’organizzarli autonomamente in un proprio schema culturale.

 Il modo migliore di preparare uno studente a svolgere un compito è di fornirgliene esempi chiari passo per passo. Gli studenti hanno bisogno d’un quadro preciso di ciò che devono fare e di come lo devono fare.
L’apprendimento segue tipicamente uno schema che, se rappresentato in un grafico, è chiamato “curva dell’apprendimento”.  La prima parte della curva mostra un rapido incremento iniziale. Successivamente la curva si appiattisce, livellandosi su ciò che viene definito il plateau dell’apprendimento.  Lo studente può restare sul plateau per un periodo considerevole, dopo di che subentrano saturazione e fatica e la curva precipita bruscamente. È pertanto essenziale che l’insegnante si accerti per quanto tempo uno studente o una classe possano mantenersi al livello del plateau, perché proseguire ulteriormente sulla stessa materia porta a risultati nulli e conviene passare quanto meno ad un argomento diverso.

 Il transfert 
Lo studente può essere tanto agevolato quanto fuorviato dalle cose imparate in precedenza; questo processo è detto “transfert di apprendimento”.
1. Si ha un transfert positivo quando un’abilità precedentemente appresa è d’aiuto nell’apprenderne una nuova. Esempio: aver già imparato ad andare in bicicletta quando ci si mette alla guida d’un motorino. 2. Si ha un transfert negativo quanto un’abilità precedentemente appresa interferisce nell'apprendimento di una nuova. Esempio: passar a praticare la marcia dopo aver sempre gareggiato nella corsa. Il transfert negativo è strettamente imparentato con la teoria dell’interferenza. 3. L’insegnante può favorire l’abitudine al transfert positivo accertandosi che lo studente comprenda come ogni apprendimento possa essere applicato a situazioni diverse.  Questa è la giustificazione fondamentale della tecnica d’insegnamento “a blocchi”, nella quale lo studente deve risultare capace di prestazioni corrette e accettabili in un compito prima che l’insegnante introduca il compito successivo. Introdurre l’insegnamento di operazioni più articolate e complesse prima che lo studente sia ben padrone degli elementi di base produce scarsa comprensione, prestazioni scadenti e l’abitudine alla ricerca di “scorciatoie” negli apprendimenti che richiedono gradualità e applicazione, che risultano appunto la via più breve per l’insuccesso.

Apprendere serve, non solo a scuola .... . Questo meccanismo sta alla base della nostra evoluzione e sopravvivenza: quindi la vita.
Detto questo, qual'è il vostro stile di apprendimento?
















































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Fonte: Dispensa_1.pdf. 

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