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Sebbene far mangiare i bambini si riduca all'equazione buon cibo + bambino affamato= bambino sano, nella realtà le cose non sono così semplici. I motivi per cui un bambino non vuol mangiare o mangia troppo, possono essere svariati ... e può essere un impresa stressante. Qui sta l'inghippo ... i bambini lo sanno, lo percepiscono, ed è questo il motivo per cui non lo fanno. E le cose con il tempo non diventeranno facili. Pensiamo a tutti gli adolescenti che preferirebbero vivere di patatine scaldate nel microonde piuttosto che allontanarsi di un millimetro dal pc ... anche qui le loro abitudini alimentari sono motivo di preoccupazione.
In realtà ed in verità ci sono alcune motivazioni antropologiche, psicologiche e pedagogiche assai solide e che stanno alla base della pressione a nutrire i nostri figli. E le avvertiamo come genitori!
Fin dalla notte dei tempi, siamo stati programmati per assicurare la sopravvivenza della nostra prole e dato che queste cose non sono possibili senza una sana alimentazione, ecco che farli mangiare balza sopra alla classifica. Si potrebbe dire che sia la natura umana: fin dal momento in cui scatta l'istinto di nutrire e accudire i nostri figli, per un genitore sapere che ha mangiato a sufficienza e cibo sano, sia radicato in tutti noi .... è l'istinto di sopravvivenza che non va sottovalutato. Questo spiega l'enorme soddisfazione da parte di un genitore nell'assistere ad un pasto ben riuscito.
Se da un lato abbiamo l'impressione di non riuscire a prenderci cura di loro su un piano fondamentale come l'alimentazione, dall'altra, pubblicità e talk show fanno il resto con argomenti quali l'obesità, i disturbi alimentari, la nostra cultura "divano e patatine" accentuando la pressione.
Questo articolo non intende dare consigli su cosa fare e su cosa non fare, ma possibili spunti di riflessione. Fate riferimento sempre ad un esperto in materia.
Alcune ragioni che spingono i bambini a comportarsi così.
Sapere cos'è che fa comportare i bambini in un certo modo è utile, soprattutto se avete in serbo delle strategie per affrontare i comportamenti in questione. Sapere che i tentativi dei genitori di mantenere in salute i propri figli sono del tutto normali, hanno ottime ragioni psicologiche e può essere rassicurante. Vediamo brevemente 3 tipiche problematiche comportamentali che riguardano il mangiare:
- La reattanza psicologica.
Spesso più una cosa ci viene imposta e più reagiamo a questo assalto alla nostra liberà. E lo facciamo reagendo con un comportamento contrario. Per esempio: se disapproviamo nei nostri figli una certa amicizia, con ogni probabilità quell'amico diventerà più simpatico. Similmente, se cerchiamo di far mangiare ai nostri pargoli cibo sano, potrebbe reagire cercando le soluzioni meno salutari. La reattanza però non è semplice ribellione: qualcuno ci impone le sue idee e noi rafforziamo il contrario. Di solito si affronta avendo consapevolezza del fenomeno e rilassandoci. Non insistete troppo con il cibo o otterrete l'effetto contrario.
- Acquisizione di potere e controllo
Durante la nostra vita tutti abbiamo bisogno di prendere decisioni e controllo, di fare le nostre scelte ... . Anche i bambini hanno bisogno in certa misura di questo. Viviamo in un mondo folle e incontrollabile, tanto più per i bambini che hanno bisogno di una certa routine perchè devono sapere come la loro vita si svolge. Hanno bisogno di controllo su quali abiti indossano per andare a scuola, sul tipo di attività sportiva e anche sul cibo che mangiano. Date a vostro figlio un margine di controllo e autonomia ponendo delle semplici domande: "Preferisci la carota perchè ti fa bene o l'insalata che ti rinfresca?"
Fatelo venire con voi a fare la spesa, meglio se dai produttori locali e fategli scegliere le verdure che preferisce mangiare. Anche la varietà dei prodotti orticoli non deve essere sottovalutata. Preferisci la mela golden o la renetta? Insalata gentile o lattuga?
Lasciate che si senta consapevole e di avere controllo.
- Il bisogno di routine
I bambini si sa, sono abitudinari. Per loro il mondo è incerto e riescono a fronteggiarlo meglio sapendo cosa succede prima, dopo e quando. Quindi una buona routine, per esempio, cena, bagno, fiaba, bacio, letto, li aiuta poichè rende il loro mondo chiaro e prevedibile. Lo stesso per il cibo e per i pasti. Vogliono sapere cosa mangeranno, che quel cibo gli piacerà e che è sicuro, cioè non li farà dire "blhea!". In questi casi incoraggiate vostro figlio ad assaggiare cibi nuovi, magari cucinandoli assieme. Non vi aspettate che all'inizio vi ascoltino e provino ad assaggiare tutto ... ci vuole costanza e tempo! Armatevi di pazienza e se lavorate, scegliete 2 sere la settimana da dedicare alla cucina come attività didattica casalinga .... . E' anche un modo per stare insieme poichè il cibo è relazione ed emozione. Inoltre non costringete vostro figlio a mangiare tutto quello che ha nel piatto, soprattutto se nuovo. Questo lo farà sentire sicuro e protetto con la conseguenza di essere aperto alle nuove esperienze.
Sicuramente l'educazione alimentare impartita dai genitori riveste un ruolo fondamentale nell'instaurarsi di cattive abitudini future. E' per questo che si consiglia sempre una buona cultura del cibo che non riguardi solo i bambini ma tutta la famiglia.
Cattive abitudini (mangiare cibi confezionati, davanti alla tv, non dedicare il giusto valore al pasto per esempio) assieme a pubblicità, disponibilità, presentazione degli alimenti, al contesto in cui il cibo si consuma, non è raro che un bambino e tutta la famiglia commettano degli errori alimentari che, a lungo termine, possano condizionare la salute.
La famiglia infatti, è il luogo dove i bambini stanno sempre a contatto e le sane abitudini quotidiane gli permettono di imparare ad alimentarsi adeguatamente. Non a caso un genitore deve proporre ai figli un'ampia varietà di alimenti, non solo da un punto di vista nutrizionale (assumo tutti i nutrienti) ma dando la possibilità di scelta.
Per un bambino aprirsi alla scelta significa aprirsi al mondo che lo circonda.
E' la famiglia che deve educare al gusto, a far riconoscere ai bambini gli alimenti ipercalorici (che non devono essere banditi ma rappresentare delle eccezioni come i compleanni). Ed è importante che questo tipo di educazione non venga impartita con restrizioni, rimproveri, punizioni. Ricordiamoci che ogni bambino ha i suoi tempi e questi devono essere rispettati.
Inoltre è importante consumare i pasti tutti assieme, poichè il cibo non è solo nutrimento, ma anche relazione, convivialità, cultura.
Spesso noi adulti, quando pensiamo al cibo, tornano in mente i ricordi dell'infanzia .... le lasagne di nonna, la pasta fatta in casa, i momenti di festa e le risate con gli amici. Spesso il cibo più buono è quello consumato in compagnia.
Sono una pedagogista ed una mamma .... è per questo che dico (riprendendo le parole di Don Milani) che l'educazione è cosa del cuore.
http://bambini.corriere.it/2012/12/03/bambini-e-alimentazione-quali-sono-gli-errori-piu-frequenti/
Libro: No! Non voglio mangiare gli spinaci della Erikson.
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